top of page

Artrite Psoriasica

  • Gruppo Sadel
  • 16 set
  • Tempo di lettura: 6 min

L’artrite psoriasica è una malattia reumatica infiammatoria cronica che insorge in alcune persone affette da psoriasi, una patologia della pelle. Si tratta quindi di un’artrite associata alla psoriasi cutanea o ungueale: in genere compare dopo anni che il paziente soffre di psoriasi, ma talvolta i sintomi articolari precedono di poco o accompagnano l’esordio delle lesioni cutanee. È classificata tra le spondiloartriti sieronegative, insieme alla spondilite anchilosante e ad altre artriti correlate. L’artrite psoriasica colpisce uomini e donne in ugual misura, di solito in un’età compresa fra i 30 e i 50 anni (spesso con un leggero anticipo nelle donne). Essendo la psoriasi una malattia frequente (fino al 2-3% della popolazione), si stima che circa il 20-30% dei psoriasici possano sviluppare anche l’artrite psoriasica. Sul piano immunologico, è considerata una condizione autoimmune/infiammatoria in cui fattori genetici (ad esempio alcuni antigeni HLA) e ambientali (infezioni, stress, traumi) contribuiscono a scatenare la reazione infiammatoria. Avere parenti con psoriasi o artrite psoriasica aumenta il rischio: c’è spesso familiarità.



Dal punto di vista clinico, l’artrite psoriasica può presentarsi in modi molto variabili. I sintomi principali sono quelli tipici di un’artrite infiammatoria: dolore, gonfiore e rigidità di una o più articolazioni, con sintomi che migliorano con il movimento e peggiorano a riposo o al risveglio (rigidità mattutina). Tuttavia, a differenza dell’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica tende a colpire le articolazioni in modo asimmetrico e spesso in numero minore. Può manifestarsi come un’oligoartrite (poche articolazioni infiammate, ad esempio ginocchio e caviglia da un lato), oppure come poliartrite più simmetrica simile alla reumatoide, o ancora con un interessamento predominante della colonna vertebrale (simil-spondilitico). Una caratteristica molto comune è l’entesite, ovvero l’infiammazione nei punti di inserzione dei tendini e legamenti. Ciò causa ad esempio dolore al tallone (entesite del tendine d’Achille o fascite plantare) o al gomito (entesite epicondilare). Un segno tipico dell’artrite psoriasica è la dattilite: il gonfiore diffuso di un intero dito delle mani o dei piedi, che assume l’aspetto di un “dito a salsicciotto”. La dattilite avviene perché si infiammano contemporaneamente tendini, guaine e articolazioni di quel dito, ed è altamente suggestiva di artrite psoriasica (raramente si vede in altre artriti). Le articolazioni più spesso colpite sono quelle delle mani (dita), dei piedi (dita e anche la caviglia), le ginocchia. Le piccole articolazioni delle dita possono infiammarsi soprattutto in sede distale (ovvero quelle più vicine alle unghie), il che aiuta a distinguere dalla classica artrite reumatoide che preferisce colpire quelle prossimali. In effetti, la presenza di alterazioni delle unghie (pitting ungueale, unghie ispessite e puntinate) nei pazienti con artrite è un indizio forte di artrite psoriasica. Molti pazienti lamentano anche mal di schiena infiammatorio o dolore al collo: ciò indica un coinvolgimento assiale (sacroileite o spondilite psoriasica), presente in una percentuale di casi. Come accennato, lesioni cutanee psoriasiche sono quasi sempre riscontrabili ad un esame attento: spesso ci sono chiazze eritemato-desquamative sui gomiti, sulle ginocchia, sul cuoio capelluto o a livello del solco intergluteo.


Se non visibili facilmente, il medico può chiedere al paziente se ha psoriasi o se l’ha avuta in passato. A volte l’artrite appare in concomitanza con un peggioramento della psoriasi cutanea, altre volte la pelle può stare abbastanza bene mentre l’infiammazione articolare è attiva.

L’artrite psoriasica non colpisce solo articolazioni e tendini: trattandosi di una malattia infiammatoria sistemica, possono esserci anche sintomi generali come stanchezza, febbricola, calo dell’umore. L’impatto sulla qualità di vita può essere significativo, specialmente se i sintomi cutanei e articolari coesistono: dover gestire sia il dolore articolare che il disagio estetico/prurito delle lesioni può essere gravoso. Spesso i pazienti con artrite psoriasica riferiscono che il dolore e la rigidità articolare limitano la loro capacità di svolgere compiti quotidiani (aprire bottiglie, camminare a lungo, scrivere al computer, ecc.), e in parallelo le placche di psoriasi possono influire sulla vita relazionale. In alcuni casi, se non trattata, l’artrite psoriasica può portare a danni articolari erosivi visibili alle radiografie (erosioni ossee, riduzione dello spazio articolare) e deformità – anche se ciò è meno frequente rispetto all’artrite reumatoide.

La diagnosi di artrite psoriasica è clinica: non esiste un test di laboratorio specifico. Anzi, essendo una spondiloartrite sieronegativa, solitamente il fattore reumatoide e gli anticorpi anti-citrullina sono negativi. Gli esami possono mostrare segni di infiammazione come VES e PCR elevate, ma non sempre. Spesso la chiave è l’anamnesi di psoriasi personale o familiare e la presenza di segni tipici come la dattilite o le lesioni ungueali. Radiografie e ecografie possono evidenziare l’interessamento articolare (ad esempio l’ecografia può mostrare entesite del tendine d’Achille, la radiografia delle mani può mostrare erosioni e anche proliferazioni ossee tipiche). La diagnosi precoce è importante per iniziare subito il trattamento ed evitare progressione.


ree

Per quanto riguarda il trattamento, l’artrite psoriasica è una condizione cronica, ma abbiamo molte opzioni terapeutiche per controllarla e migliorare la qualità di vita. Innanzitutto, si ricorre ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre dolore e rigidità. Questi spesso bastano nelle forme lievi con poche articolazioni coinvolte. Se l’infiammazione articolare è significativa, però, sono indicati i farmaci antireumatici di fondo (DMARDs) tradizionali, come il methotrexate, la sulfasalazina o la ciclosporina. Il methotrexate in particolare è utile sia per le articolazioni sia per la psoriasi cutanea, e viene spesso utilizzato come prima scelta nelle forme poliarticolari. Tuttavia, uno dei progressi maggiori è stato l’uso dei farmaci biologici: trattamenti mirati che bloccano specifiche molecole infiammatorie. Nel caso dell’artrite psoriasica, i bersagli principali sono il TNF-alfa (diversi anti-TNF, come adalimumab, etanercept, infliximab, hanno mostrato ottima efficacia sia sull’artrite sia sulle lesioni cutanee) e le interleuchine IL-17 e IL-12/23 (con farmaci come secukinumab, ixekizumab per IL-17, e ustekinumab per IL-12/23). Questi farmaci biotecnologici hanno cambiato la storia della malattia, permettendo anche ai pazienti con forme gravi di ottenere remissioni o bassi livelli di attività di malattia.


Più di recente, sono disponibili anche i JAK-inibitori, farmaci orali che bloccano certe vie intracellulari dell’infiammazione e che si sono rivelati utili nell’artrite psoriasica. La scelta del trattamento dipende dalla gravità: in una forma lieve con 1-2 articolazioni gonfie, si può persino valutare un’infiltrazione locale di cortisone e monitorare; in una forma con coinvolgimento di molte articolazioni o con danni precoci, si procede subito con un DMARD o direttamente con un biologico se ci sono anche psoriasi estese o interessamento assiale importante. Corticosteroidi sistemici a basso dosaggio a volte sono usati per breve periodo per controllare sintomi severi, ma vanno usati con cautela perché la loro brusca riduzione può scatenare flare di psoriasi.

Oltre ai farmaci, un ruolo fondamentale lo giocano la fisioterapia e l’esercizio fisico: mantenere le articolazioni in movimento con esercizi appropriati aiuta a preservarne la funzione e a ridurre la rigidità. Anche il controllo del peso è importante, perché l’obesità peggiora sia la psoriasi che l’artrite e riduce la risposta ai farmaci biologici. Spesso i pazienti traggono beneficio da terapie integrative come lo yoga o il nuoto, che migliorano la flessibilità e l’umore senza impattare troppo sulle articolazioni dolenti.

La gestione dell’artrite psoriasica comprende anche il trattamento della psoriasi cutanea, in stretta collaborazione con il dermatologo. Farmaci sistemici come methotrexate o biologici ovviamente aiutano anche la pelle, ma può essere necessario aggiustare la terapia per controllare placche molto estese (ad esempio UV terapia o creme specifiche). Uno stato cutaneo migliore influisce positivamente anche sullo stato psicologico del paziente, che si sentirà più a suo agio socialmente.

Con le terapie attuali, la prognosi dell’artrite psoriasica è nettamente migliorata: molti pazienti riescono a mantenere la malattia sotto controllo e ad evitare danni articolari significativi. La chiave è una diagnosi precoce e un trattamento aggressivo nei casi opportuni. Diversi studi indicano che un ritardo diagnostico di soli 6 mesi-1 anno dall’esordio si associa già a più erosioni e peggior esito funzionale, per cui i reumatologi enfatizzano l’importanza di riconoscere subito l’artrite in un paziente psoriasico e iniziare la cura.

Vivere con l’artrite psoriasica può essere impegnativo, specie nei periodi di riacutizzazione, ma in generale con cure adeguate la maggior parte dei pazienti conduce una vita piena e attiva. Naturalmente possono esserci alti e bassi: periodi in cui la malattia è quiescente e ci si dimentica quasi di averla, e periodi in cui dolori articolari o magari una ricomparsa di placche di psoriasi richiedono di rivedere la terapia. Dal punto di vista emotivo, affrontare sia una malattia visibile come la psoriasi sia il dolore invisibile dell’artrite non è facile, ma avere risultati tangibili (ad esempio vedere la pelle pulirsi con un farmaco biologico e poter tornare a fare sport senza dolore) è estremamente incoraggiante. I pazienti spesso imparano tecniche di autogestione: ad esempio sanno che lo stress può peggiorare la psoriasi e a sua volta l’artrite, quindi cercano di evitarlo o di gestirlo con meditazione o attività rilassanti. Tenersi in contatto con associazioni di pazienti o gruppi di supporto può dare conforto e consigli pratici.

In conclusione, l’artrite psoriasica è una condizione in cui cute e articolazioni sono legate da un filo infiammatorio comune. Richiede un approccio globale, che consideri sia l’aspetto dermatologico sia quello reumatologico. Grazie ai progressi terapeutici, l’impatto sulla qualità di vita può essere minimizzato: molti pazienti in remissione farmacologica riferiscono di tornare a dimenticarsi del dolore e di eseguire le loro occupazioni lavorative e familiari normalmente. L’importante è mantenere una presa in carico multidisciplinare costante nel tempo, perché è una malattia cronica che può evolvere, e ritagliare la terapia giusta per ogni fase. Con questa attenzione e con la collaborazione attiva del paziente, l’artrite psoriasica diventa da potenzialmente invalidante quale era in passato, a malattia controllabile nella stragrande maggioranza dei casi.

 
 
 

Commenti


  • Facebook
  • Instagram

©2021 Madonna dello Scoglio.

P. iva 03328980796 Sede Operativa Via Naxos Snc - Loc. Sanna Sannello 88900 Crotone

Sede Legale Via Salvatore Baffa 246 cotronei 88836 Kr

Creato da Boomsight S.r.l.

bottom of page