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Artrosi (Osteoartrosi)

  • Gruppo Sadel
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 4 min

L’artrosi è una malattia reumatica cronica di tipo degenerativo che colpisce le articolazioni, causata dall’usura progressiva delle cartilagini. A differenza delle artriti infiammatorie (come l’artrite reumatoide), nell’artrosi il problema principale non è un’attivazione anomala del sistema immunitario, ma la degenerazione e perdita della cartilagine che riveste le estremità delle ossa nelle articolazioni. Questo tessuto cartilagineo normalmente funge da “cuscinetto” che permette il movimento fluido e indolore delle giunture. Quando la cartilagine si consuma e perde elasticità, le ossa finiscono per sfregare l’una contro l’altra causando dolore e limitazione dei movimenti. L’artrosi è molto diffusa e strettamente legata all’invecchiamento: la maggioranza delle persone sopra i 70 anni mostra segni radiologici di artrosi.

Tuttavia non è un’esclusiva degli anziani – può colpire anche individui più giovani in seguito a traumi articolari, lavori usuranti o predisposizione genetica.


Le sedi più comunemente interessate sono quelle articolazioni portanti o più sollecitate: la colonna vertebrale (collo e zona lombare), le anche, le ginocchia e le articolazioni delle mani. L’artrosi delle mani è più frequente nelle donne dopo la menopausa, mentre artrosi a ginocchia e anche colpisce entrambi i sessi, spesso favorita da fattori di rischio come il sovrappeso (che aumenta il carico sulle articolazioni).Un trauma pregresso o un’attività sportiva intensa e ripetitiva possono accelerare la comparsa di artrosi in un’articolazione specifica. Anche alcune malattie infiammatorie articolari mal curate possono predisporre ad artrosi secondaria.


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I sintomi iniziali dell’artrosi tendono ad apparire gradualmente e a peggiorare col tempo. Il disturbo principale è il dolore articolare, inizialmente presente solo durante il movimento o sotto sforzo e che migliora con il riposo. Per esempio, chi ha artrosi al ginocchio avverte dolore quando sale o scende le scale, mentre all’inizio a riposo il ginocchio non duole. Con il progredire della malattia, il dolore può diventare continuo, comparire anche a riposo o di notte, e limitare severamente la mobilità

Un altro sintomo tipico è la rigidità articolare dopo periodi di inattività, specie al risveglio al mattino, anche se nel caso dell’artrosi la rigidità mattutina di solito si risolve in meno di mezz’ora (diversamente dall’artrite infiammatoria in cui persiste più a lungo).


e articolazioni colpite da artrosi possono risultare meno flessibili, con una ridotta ampiezza di movimento. Spesso si percepiscono scricchiolii o scrosci articolari durante il movimento (crepitii), dovuti alle superfici ossee irregolari che sfregano. Nelle fasi avanzate possono formarsi osteofiti (escrescenze ossee) che deformano l’articolazione: per esempio nelle dita si notano noduli duri (noduli di Heberden e Bouchard) sulle falangi terminali e intermedie. L’instabilità articolare è un ulteriore segno: un’articolazione artrosica (ad esempio il ginocchio) può dare cedimenti improvvisi o sensazione che “scappi”. Non di rado, all’infiammazione cronica locale si accompagnano sintomi generali secondari come stanchezza e disturbi del sonno, dovuti al dolore cronico.


Il decorso dell’artrosi è lento e progressivo. Col passare degli anni, i sintomi possono diventare talmente severi da impedire anche le attività quotidiane più semplici. Nelle fasi avanzate, dolori e limitazioni funzionali possono rendere difficile camminare a lungo, alzarsi da una sedia senza aiuto, vestirsi, aprire un barattolo o scrivere, a seconda delle articolazioni colpite. Tuttavia, a differenza di molte malattie autoimmuni, l’artrosi è confinata alle articolazioni: non colpisce organi interni e non mette a rischio la sopravvivenza, ma può certamente compromettere l’autosufficienza e la qualità della vita di una persona anziana se non gestita adeguatamente.



Al momento non esiste una terapia che “guarisca” l’artrosi ripristinando la cartilagine perduta. Gli obiettivi del trattamento sono ridurre il dolore, migliorare la funzionalità articolare e rallentare per quanto possibile la progressione del danno. La gestione dell’artrosi richiede un approccio combinato: terapie farmacologiche, interventi fisioterapici e modifica dello stile di vita. Per il controllo del dolore si usano farmaci analgesici (come il paracetamolo) e antinfiammatori non steroidei (FANS come ibuprofene, diclofenac ecc.), assunti per bocca o applicati localmente come pomate/gel sulle articolazioni dolenti. Questi farmaci vanno impiegati sotto controllo medico, specialmente se per periodi prolungati, a causa dei possibili effetti collaterali gastrointestinali, cardiovascolari o renali. Se una singola articolazione è gravemente colpita (ad esempio un ginocchio artrosico che duole molto), si possono eseguire infiltrazioni intra-articolari di corticosteroidi (per calmare l’infiammazione) o acido ialuronico (per lubrificare e nutrire la cartilagine residua).

Tali infiltrazioni offrono un sollievo temporaneo e possono essere ripetute a intervalli di mesi. Nei casi terminali, quando l’articolazione è completamente compromessa e il dolore insopportabile, si ricorre alla chirurgia protesica: l’installazione di una protesi artificiale (ad esempio protesi totale di ginocchio o d’anca) può restituire mobilità e far scomparire il dolore, migliorando drasticamente la vita del paziente anziano.

Un ruolo fondamentale nel trattamento dell’artrosi è svolto dalla fisioterapia e dall’esercizio fisico adeguato.


Anche se può sembrare controintuitivo, muoversi con regolarità aiuta a mantenere flessibili le articolazioni e a rinforzare i muscoli che le supportano, stabilizzandole. Attività a basso impatto come camminare, andare in bicicletta, nuotare o fare ginnastica in acqua sono particolarmente consigliate: migliorano la circolazione nelle cartilagini e riducono la rigidità senza sovraccaricare le articolazioni. Al contrario, sono sconsigliati sport ad alto impatto (corsa, salto, sport di contatto) che possono accelerare la degenerazione articolare. Il fisioterapista può insegnare esercizi di allungamento e potenziamento muscolare mirati per l’area colpita dall’artrosi, oltre a terapie fisiche (come ultrasuoni, laser, tecar) per alleviare il dolore. Un altro pilastro della gestione dell’artrosi è il controllo del peso corporeo: perdere eventuali chili in eccesso riduce significativamente il carico su ginocchia, anche e colonna, alleviando il dolore e rallentando il danno articolare. Adottare una dieta equilibrata e ricca di nutrienti anti-infiammatori (come acidi grassi omega-3, antiossidanti di frutta e verdura) può contribuire indirettamente a migliorare lo stato delle articolazioni. In sintesi, convivere con l’artrosi richiede un impegno costante: aderire alle terapie farmacologiche, mantenersi attivi nei limiti del tollerabile e fare attenzione allo stile di vita. Grazie a questi accorgimenti, molte persone anziane con artrosi riescono a mantenere una discreta autonomia e a svolgere le proprie attività quotidiane con un dolore minimo o moderato.

 
 
 

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