L'Ipertensione arteriosa
- Gruppo Sadel
- 28 lug
- Tempo di lettura: 3 min
L’ipertensione arteriosa, comunemente nota come “pressione alta”, è una condizione molto diffusa che colpisce milioni di persone. Spesso non causa sintomi evidenti, tanto da essere chiamata il killer silenzioso, ma se trascurata può portare nel tempo a complicanze cardiovascolari serie. La buona notizia è che con le giuste cure e abitudini di vita l’ipertensione può essere tenuta sotto controllo. In questa sezione spiegheremo cos’è l’ipertensione arteriosa, perché si sviluppa, come riconoscerla e quali strategie (terapie mediche e modifiche dello stile di vita) aiutano a gestirla efficacemente, in modo da proteggere la salute senza inutili allarmismi.

Si parla di ipertensione quando la pressione del sangue nelle arterie è costantemente superiore ai valori normali (idealmente attorno a 120/80 mmHg). In circa il 95% dei casi non c’è una causa unica identificabile: si tratta della forma essenziale o primaria, legata a una combinazione di fattori genetici e ambientali. Predisposizione familiare, età (col passare degli anni la pressione tende a salire), sovrappeso, sedentarietà, dieta ricca di sale, fumo, stress e altre condizioni come il diabete o il colesterolo alto sono tutti elementi che aumentano il rischio di sviluppare pressione alta. Nel restante ~5% dei casi l’ipertensione è secondaria, cioè causata da altre patologie (ad esempio malattie renali, squilibri ormonali, apnee notturne) o dall’assunzione di farmaci particolari. Quando la pressione è elevata, il cuore e i vasi sanguigni lavorano sotto sforzo: a lungo termine ciò può favorire l’arteriosclerosi e danneggiare organi come cuore, cervello e reni. Controllare l’ipertensione è quindi fondamentale per prevenire infarto, ictus e altre complicanze, ma per fortuna oggi disponiamo di molte opzioni efficaci.
Nella maggior parte dei casi l’ipertensione non dà sintomi specifici, e molte persone non sanno di averla finché non viene misurata la pressione durante un controllo di routine. Solo raramente valori pressori molto alti possono causare disturbi come mal di testa, capogiri, palpitazioni, stanchezza o disturbi visivi. Ecco perché l’ipertensione viene definita “silenziosa” e perché è importante misurare la pressione periodicamente, soprattutto dopo i 40 anni o se si hanno fattori di rischio. La diagnosi si basa su misurazioni ripetute della pressione arteriosa in diverse occasioni: se i valori sono costantemente uguali o superiori a 140/90 mmHg, il medico confermerà l’ipertensione. A volte si prescrive un Holter pressorio (misurazione continua per 24 ore) per valutare l’andamento nell’arco della giornata. Inoltre, verranno eseguiti esami del sangue e delle urine per cercare eventuali cause secondarie (es. problemi renali) e valutare lo stato generale di salute (livelli di colesterolo, glicemia, funzione renale, ecc.). Identificare precocemente l’ipertensione è importante, perché consente di intervenire prima che provochi danni..
Lo stile di vita è il primo alleato nel controllo della pressione. Interventi come seguire una dieta equilibrata e povera di sale, perdere peso se necessario, svolgere regolare attività fisica aerobica (passeggiate, nuoto, bicicletta), ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare possono abbassare significativamente la pressione. Queste modifiche possono bastare nei casi lievi o nelle fasi iniziali. Se però la pressione rimane elevata, il medico prescriverà una terapia farmacologica antipertensiva. Esistono diverse classi di farmaci che abbassano la pressione in modi differenti: i diuretici (che aiutano i reni a eliminare sale e acqua), i beta-bloccanti (rallentano il battito del cuore), gli ACE-inibitori e sartani (rilassano i vasi sanguigni agendo sul sistema ormonale renina-angiotensina), i calcio-antagonisti (dilatano le arterie) sono tra i più comuni. Spesso serve una combinazione di più farmaci per raggiungere i valori target, personalizzando la terapia sul singolo paziente. È molto importante assumere i farmaci con regolarità seguendo le indicazioni del medico, anche quando ci si sente bene, e non interromperli di propria iniziativa. Con il trattamento adeguato, la maggior parte delle persone ipertese riesce a mantenere la pressione in un range di sicurezza e a condurre una vita assolutamente normale.
Vivere con l’ipertensione arteriosa richiede un po’ di attenzione in più, ma è possibile convivere bene con questa condizione. Oltre a prendere le medicine prescritte, si possono adottare semplici accorgimenti quotidiani: ad esempio controllare in autonomia la pressione a casa con uno sfigmomanometro affidabile (annotando i valori da mostrare al medico), ridurre il sale aggiunto in cucina (usare spezie ed erbe per insaporire), aumentare il consumo di frutta e verdura ricche di potassio, limitare caffè ed energy drink, e imparare tecniche di rilassamento per gestire lo stress. Non meno importante, non saltare i controlli medici: il dottore verificherà periodicamente che la terapia sia efficace ed eventualmente la aggiusterà. Grazie a una gestione attenta, l’ipertensione può essere tenuta sotto controllo e il rischio di complicanze si riduce drasticamente. Ricordate che misure anche modeste (come camminare 30 minuti al giorno o perdere qualche chilo se si è in sovrappeso) possono avere un grande impatto sulla pressione. Prendersi cura della propria pressione significa proteggere cuore, cervello e reni per gli anni a venire: un investimento importante per la propria salute futura.
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